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Letture d'Estate

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giugno in poi

Marco Corona, La galaverna

L’autore di fumetti e illustratore Marco Corona incontra il pubblico di Letture d’Estate per parlare del suo ultimo libro La galaverna, 001 Edizioni, insieme a Lucio Villani.

Marco Corona (Carmagnola, Torino, 1967), è autore di fumetti e illustratore tra i più amati e influenti della scena italiana. Fa parte dell’antologia “Comix 2000” della celebre casa editrice francese L’Association, ha realizzato copertine di libri (Feltrinelli, Giunti), esposto in diverse gallerie e collaborato con numerose riviste (Blue, ANIMAls, Internazionale). Dopo l’albo “Cadavre Exquis” (Centro Fumetto Andrea Pazienza) e la prima edizione di Frida Kahlo, una biografia surreale (Stampa Alternativa), nel 1998 ha pubblicato i libri “Bestiario Padano”, “In mezzo”, “l’Atlantico” e “Riflessi” (tutti per Coconino Press / Fandango), a cui sono seguiti “La seconda volta che ho visto Roma” (Rizzoli Lizard, 2013) e le illustrazioni del “Pinocchio” di Carlo Collodi (Rizzoli Lizard, 2015). Ha pubblicato“Krazy Kahlo” (001 Edizioni, 2016) e “La galaverna”, nel 2019. Nel 2018, dopo varie peregrinazioni editoriali, pubblica con Hollow Press la trasposizione a fumetto di “Benemerenze di Satana” di Domenico Vaiti, opera su cui ha lavorato a ritmi schizofrenici per circa dieci anni.

Di cosa parla?

In un villaggio alle pendici delle Alpi è notte e cade la neve. Margherita, giovane donna cresciuta dalle suore, attraversa il bosco con un’ascia in mano per salvare il proprio bambino. In una radura, Valeriana, Gramigna e Domenica – orfane e figlie di profughi come Margherita – sono intente nella preparazione di un misterioso rito magico. Attorno a loro, prende forma una storia di escluse che lottano disperatamente contro il destino, insieme alla visione allucinata di una provincia dove il Cristianesimo convive con più antiche credenze pagane. Il libro di Marco Corona – distillato di anni di lavoro, silenzio e ricerche – è una fiaba invernale contaminata dalla realtà più cruda, il ritratto di un mondo spietato, ma circonfuso di magia. Come la galaverna, ovvero il sottile, fragile strato di nebbia congelata che ricopre le cose quando fa molto, molto freddo.